Un giro a San Pietro in Lama è un'occasione per percorrere un po' di chilometri in tranquillità, nella pace degli uliveti. Il paese appartiene a quella corolla di piccoli centri che attornia la città di Lecce alla distanza di 4-5 km. E' naturale, dunque, che i percorsi descritti in questa pagina possano essere sfruttati come "trampolino di lancio" per raggiungere poi il capoluogo.
L'attraversamento obbligato di San Pietro lungo la via più breve per Lecce rappresenta per gli automobilisti di Copertino un punto critico a causa di una viabilità "difficile" (soprattutto all'andata), ma c
on la bicicletta, fortunatamente, non abbiamo né fretta, né la necessità di seguire le strade principali... Prepariamoci dunque ad una rilassante pedalata verso la "lama", la depressione in cui sorge il paese, parte della più vasta "Valle della Cupa".
In questa pagina vengono proposti quattro percorsi e tre varianti (una per il primo, una per il secondo ed una per il quarto) che testimoniano, come vedremo, la ricchezza di strade alternative nel quadrilatero di comuni Copertino-Lequile-San Pietro-Monteroni in cui ci muoveremo.
Prima di cominciare, come sempre, qualche link per saperne di più su San Pietro in Lama:
- Sito 1
- Sito 2

San Pietro in Lama - Municipio




Percorso SP1


Questo percorso è il più "lineare", il più facile da ricordare tra quelli presentati in questa pagina. Esso segue il tracciato di un'antica via di pellegrinaggi che aveva per meta il convento della Grottella a Copertino. Verso la fine del percorso, verrà suggerita la possibile variante SP1b.
La nostra passeggiata comincia proprio con uno dei quattro percorsi indicati nella pagina "da Copertino alla Grottella": possiamo scegliere quello che preferiamo (...e si intuisce che le mie preferenze vanno agli ultimi tre, perché non comportano il passaggio da vie principali), ma per convenzione qui citiamo quello più breve, il percorso GR1, che si svolge interamente sulla via cittadina che va da Piazza Umberto I al parco della Grottella. Ribattezziamo il punto 3 di quest'ultimo percorso, in cui si richiedeva di svoltare a destra nel parcheggio, come punto 1 di quello che stiamo illustrando ora, e proseguiamo dritti lungo la via Grottella (provinciale Copertino - San Donato) per altri 300 m circa. Se utilizziamo gli altri percorsi per raggiungere la Grottella, l'unica cosa da fare è immettersi comunque sulla provinciale, nella direzione che esce dal paese.

Quando, sulla destra, il parco della Grottella termina ed inizia una serie di abitazioni private, cominciamo a tenere gli occhi bene aperti: dobbiamo svoltare a sinistra su una stradina secondaria (foto a lato, punto 2), non senza prestare la massima attenzione alle auto che provengono di fronte, ma anche alle nostre spalle. Sulla destra, ad angolo, troviamo Villa Quarta, residenza del noto magistrato e senatore Oronzo Quarta.
Qualche notizia in più su questa costruzione si può leggere a questo link (nonostante vi si definisca il Quarta "Senatore della Repubblica", nonostante sia morto nel 1934!), e la graziosa torre colombaia è fotografata qui a lato. Ricordo i racconti di mio nonno che asseriva che, in seguito alla fuga a Brindisi dei Savoia nel 1943, il re si "nascose" per un breve periodo anche in questa residenza (credo si riferisse a Vittorio Emanuele III, sebbene anche il futuro Umberto II abbia bazzicato non poco il Salento in quel periodo). Evidentemente, c'era una certa familiarità tra la casa reale ed i discendenti del senatore; sarebbe indubbiamente interessante riuscire a raccogliere qualche ulteriore notizia in grado di confermare questo piccolo episodio di storia copertinese!

Bivio SP20 - strada vicinale

Villa Quarta, torre colombaia

Ma torniamo al nostro percorso: fino a qualche anno fa, una volta imboccata la strada che costeggia Villa Quarta, ci saremmo potuti completamente rilassare e immergere nella campagna. Oggi, invece, con la nuova "bretella" che congiunge la rotatoria per Lecce alla provinciale Copertino - San Donato e che non essendo originariamente segnata sulla cartina è stata aggiunta con un tratto grigio, dobbiamo tenere gli occhi bene aperti. La intersechiamo dopo poco più di 300 m (punto 3) e la dobbiamo attraversare con la massima prudenza, calcolando bene le distanze dei mezzi che stanno sopraggiungendo: infatti, su questo tratto le velocità abbondantemente maggiori di 100 km/h purtroppo sono la regola e non l'eccezione, ed il rischio è quello di trovarsi addosso, nel giro di pochi secondi, una macchina che sembrava ancora lontana. Prudenza, dunque! Attraversiamo questo raccordo e proseguiamo sulla nostra stradina, finalmente liberi dai problemi dovuti al traffico e alle alte velocità altrui. Siamo tra gli uliveti, in un'atmosfera di tranquillità d'altri tempi.

Percorso SP1, tratto 1

Prestiamo attenzione al punto indicato sulla mappa come 4, perché è da qui che si diramerà il percorso SP3. Intanto proseguiamo dritti. La strada presenta una doppia curva su cui è presente una moderna colonna con un'edicola votiva facilmente distinguibile, poi un rettilineo lungo il quale, ad un certo punto, si incontrano alcune abitazioni. Ad essere sincero, passando da questo punto non si avverte aria di particolare ospitalità, quindi il consiglio che do è quello di tirare dritti senza indugiare troppo; può anche succedere che qualche cane di piccola taglia esca da una delle case per abbaiare, ma si tratta comunque di animali non aggressivi, e in ogni caso non pericolosi.

Percorso SP1, tratto 2

Proseguiamo per altri 1.2 km, fino a che la nostra strada non si congiunge ad un'altra proveniente da destra (punto 5): è qui che, come vedremo, questo percorso ed il percorso SP2 si congiungono. A destra è riportata un'immagine di questo bivio, fotografato in senso opposto al nostro (in sostanza, come lo vedremmo al ritorno): noi usciamo dalla strada sulla destra, che è appunto quella che dobbiamo imboccare al ritorno.
Sulla destra ci appare un muro di cinta accompagnato da una fitta fila di cipressi, a protezione della tenuta "Castagna". Terminati i cipressi, il vertice della tenuta è occupato dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, o chiesa del Pozzino (punto 6).
Si tratta di una costruzione per la quale al fascino dei secoli si aggiunge la dolcezza del paesaggio, un'oasi di tranquillità non a caso utilizzata da molti abitanti di San Pietro in Lama per momenti di relax, passeggiate e corse a piedi. Il luogo è anche mèta della "pasquetta" di questo paese: possiamo dire che il Pozzino sta a San Pietro come la Grottella sta a Copertino, o come la chiesetta di Santa Maria d'Aurio sta a Lecce. Anche in questo caso, nella foto a destra la chiesetta è fotografata in senso opposto a quello nel quale stiamo descrivendo il nostro percorso.

Bivio in localitą "Pozzino"

San Pietro in Lama - Chiesa della Madonna delle Grazie, o del "Pozzino"

Percorso SP1, tratto 3

Terminata la nostra breve visita, possiamo proseguire, ma facciamo attenzione: dopo neanche 400 m dobbiamo svoltare a sinistra (punto 7) e subito dopo (punto 8) a destra; non distraiamoci su questo "snodo", o rischiamo di uscire fuori percorso: per sincerarci di essere sulla strada giusta dobbiamo ritrovare, superato il punto 8, un impianto sportivo privato sulla nostra sinistra. Siamo ormai sulla via che congiunge il Pozzino con San Pietro in Lama, per l'appunto via Pozzino. Notiamo, al punto 9, un paio di traverse che conducono alla zona artigianale di San Pietro, e che ci torneranno utili per il percorso SP4. Subito dopo, quando siamo ormai all'ingresso di San Pietro in Lama, la strada si fa in discesa, manifestando in modo piuttosto tangibile il concetto di "Valle della Cupa"! A fine discesa, l'incrocio al punto 10 e, infine, il nostro punto d'arrivo, posto alla piazzetta formata dall'incrocio della nostra strada con via De Gasperi.

Percorso SP1, tratto 4; Variante SP1b

A questo punto, prendiamo in considerazione la variante SP1b, mostrata con il colore pił chiaro nella cartina soprastante, accanto al percorso principale. Al punto 7, anziché svoltare, proseguiamo dritti in direzione nord-est. Attraversiamo una campagna piuttosto brulla, fino a trovare una breve e ripida discesa che ci porta sulla complanare della statale 101 Lecce - Gallipoli. E' singolare pedalare su questa corsia tranquilla e poco trafficata, che abbiamo imboccato svoltando a sinistra (punto 1b), mentre accanto a noi vediamo sfrecciare le auto sulla superstrada; naturalmente, complanare non è sinonimo di traffico inesistente, anzi! Bisogna stare attenti perché ci si potrebbe cullare all'idea che i rumori che sentiamo provengano soltanto dalla superstrada, e magari non ci accorgiamo di avere una macchina che sopraggiunge da dietro sulla nostra carreggiata. Lungo questo tratto abbiamo davanti a noi un cavalcavia e, quando ci siamo vicini la nostra strada curva per costeggiarlo, fino ad innestarsi ai suoi piedi (punto 2b). Dopo aver dato la precedenza, proseguiamo dritti su questa via ("strada Conca"), che ci porta verso San Pietro aggirandone la periferia sud, fino al punto 10 del percorso principale, sul quale ci riportiamo, svoltando a destra, per gli ultimi 300 m.
Poche raccomandazioni per il ritorno: le discese incontrate nell'avvicinarsi a San Pietro sia dal percorso principale, sia dalla variante al ritorno diventano altrettante salite, ricordiamocene. Stiamo attenti, in zona Pozzino, ad immetterci nelle vie giuste (quelle percorse all'andata)
in corrispondenza dei vari bivi che incontriamo. Infine, avvicinandoci a Copertino, cerchiamo di essere prudenti sia nell'attraversare la "bretella" di sui sopra, sia nell'immetterci su via Grottella, nel punto 2.

Riepilogo
Lunghezza: 9.1 km (10.0 km se si opta per la variante SP1b)
(di cui sterrato: 0 km in entrambi i casi)

Se il tratto Copertino-Grottella viene coperto utilizzando i percorsi GR2, GR3 o GR4, occorrerà aggiungere, rispettivamente, ulteriori 0.7, 2.1, 1.6 km.
Grado di difficoltà: facile.



Percorso SP2

Passiamo ora ad un percorso alternativo al precedente, perché utilizza una strada più esterna per arrivare al Pozzino, dove infine i due tracciati si congiungono.
Anziché puntare verso la Grottella, percorriamo la via San Cosimo, come, ad esempio, nel caso del percorso SB3, al quale rimandiamo per le mappe del primo tratto. Che strano, lo stesso tratto di strada per raggiungere due centri così distanti come Santa Barbara e San Pietro in Lama! Eppure è così, a riprova dell'importanza della via San Cosimo dal punto di vista cicloturistico, in quanto strada di campagna poco trafficata, lunga e ben collegata ad altri tracciati analoghi. Dobbiamo percorrerla a lungo: dopo la cappella omonima, una prima strada che in fondo costeggia una cava (dietro, in alto, la chiesa della Grottella), poi, più avanti, una seconda cava sulla sinistra e, alla fine delle costruzioni, una traversa a sinistra che dobbiamo imboccare (punto 2 del percorso SB3). La strada s'impenna, e la breve salita (200 m) può risultare impegnativa per i meno allenati. Arrivati in "cima" (punto 1), prima di inoltrarci tra gli uliveti, fermiamoci a dare uno sguardo al panorama sottostante, verso la zona in cui il feudo di Copertino e quello di Galatina si incontrano. Un'altra avvertenza: al ritorno, su questa breve discesa potremmo raggiungere una ragguardevole velocità, e sebbene la cosa sia piuttosto allettante (o quantomeno lo era, e molto, quando eravamo ragazzini!), dobbiamo considerare che in fondo alla discesa c'è l'incrocio con la via San Cosimo, quindi dobbiamo fermarci e in ogni caso compiere una stretta svolta a destra (anche perché non c'è una strada che continua di fronte!); ancora una volta cerchiamo di essere prudenti. Bene, ora possiamo proseguire su un tratto di strada bene asfaltata che ci porta fino al bivio 2, dove svoltiamo a sinistra.

Percorso SP2, tratto 1; Variante SP2b


Apriamo ora una parentesi descrivendo la variante SP2b (rappresentata anch'essa nella cartina soprastante), che ci porterà in questo stesso punto, facendoci allungare solo di poche centinaia di metri. Al punto 2 del percorso SB3 stavolta proseguiamo dritti lungo via San Cosimo (cioè, in pratica continuiamo a seguire il percorso SB3, al quale continuiamo a fare riferimento). Il manto stradale peggiora in maniera evidente: tra buche, rattoppi e ghiaia è difficile riconoscere quello che un tempo era un tratto perfettamente asfaltato. Sulla sinistra, intanto, compare la masseria "Mollone", che ci terrà compagnia per un po'. Giunti all'incrocio indicato come punto 3 del percorso SB3, svoltiamo a sinistra, immettendoci su quella che, senza che si sappia molto altro di questa designazione, è nota come "strada di Garibaldi" (il sito Live Search preferisce invece la dizione "Strada comunale vecchia Cordo Lecce"). La masseria Mollone è sempre alla nostra sinistra, mentre la strada comincia a salire: ovviamente il dislivello dev'essere identico a quello da superare nel percorso principale, ma qui è diluito su una distanza maggiore. Ci immettiamo così su un lungo rettilineo che ci porta al punto 2 del percorso principale, da cui passiamo, proseguendo dritti. Abbiamo fatto 1 km in più, ma abbiamo fatto conoscenza con un altro tragitto!
Ci siamo ricongiunti al percorso principale SP2 e siamo sulla "strada di Garibaldi", che dopo pochi metri incomincia a presentare un fondo che si fa via via più accidentato, fino a che l'asfalto
non scompare del tutto. L'aggiunta successiva di ghiaia non migliora le cose per i ciclisti: a volte si rischia davvero di sprofondare e di compromettere l'equilibrio. La nostra strada si snoda tra le campagne fino ad intersecare, dopo un po', la provinciale Copertino - San Donato (ma in un punto più a sud rispetto al percorso precedente). Questo incrocio, che chiamiamo punto 3, segna anche il passaggio dal territorio di Copertino a quello di Lequile.

Percorso SP2, tratto 2


Attraversiamo con la massima cautela la provinciale (anche qui si corre molto) e proseguiamo sulla nostra stradina, lungo la quale si incontrano rare costruzioni rurali, ma basta lanciare un'occhiata all'interno per rendersi conto di trovarsi davvero sperduti in aperta campagna. Il fondo stradale è funestato da una miriade di buche, e occorre sempre tenere gli occhi aperti per evitare di finirci dentro. Dopo circa 2 km dal punto 3, l'asfalto ad un tratto diventa intatto, liscio, scorrevole: siamo entrati nel territorio di San Pietro in Lama. Ancora 1.2 km e ci ritroviamo nel punto 5 del percorso precedente, presso il bivio fotografato in alto (stavolta proveniamo dalla strada che nella foto è sulla sinistra).

Percorso SP2, tratto 3

Da questo punto in poi, possiamo seguire il percorso SP1 (ed eventualmente la sua variante SP1b), fino all'arrivo a San Pietro in Lama.

Riepilogo
Lunghezza: 11.3 km (12.3 km se si opta per la variante
SP2b)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)

Se dopo il Pozzino si decide di seguire la variante SP1b occorrerà aggiungere 0.9 km.
Grado di difficoltà: semplice, a parte i tratti di sterrato che, essendo più che altro tratti di asfalto dissetato o del tutto scomparso, presentano insidie per la stabilità della bicicletta. I meno allenati considerino anche la presenza di salite e la lunghezza del percorso in andata e ritorno.



Percorso SP3

Si potrebbe scambiare questo terzo percorso per una variante del SP1, con il quale condivide sia un lungo tratto iniziale, sia quello finale; in realtà, tuttavia, lo scenario su cui si svolge la parte "originale" è talmente differente e a suo modo suggestivo da renderlo un percorso completamente a sé stante. Lo spirito è quello di sfruttare la via vicinale che si dirama dalla provinciale Copertino - San Pietro all'altezza della curva che si incontra in fondo al lungo rettilineo iniziale, e che la segue poi quasi parallelamente. Dato che in questo sito sarebbe blasfemo anche solo pensare di mandare la gente a pedalare sulla strada provinciale, dovremo raggiungere la nostra stradina in qualche altro modo. Eccolo: utilizziamo il percorso SP1 fino al suo punto 4. Evitiamo di riportare ancora una volta le mappe relative a questa prima parte di percorso; ci limitiamo solo a riassumerlo in poche parole: saliamo da Copertino alla Grottella utilizzando uno dei quattro percorsi illustrati nella pagina relativa, proseguiamo ancora per poche decine di metri sulla via Grottella e svoltiamo poi a sinistra all'altezza di Villa Quarta; fermiamoci all'incrocio con il recente raccordo/circonvallazione e infine proseguiamo sulla nostra stradina fino al punto 4.

Qui svoltiamo a sinistra (la svolta è inconfondibile perché corrisponde alla prima traversa asfaltata che incontriamo sulla sinistra) e proseguiamo così sul nuovo percorso. Dopo alcune curve, incontriamo un bivio (punto 1); noi dobbiamo svoltare a destra (i più curiosi si domanderanno dove si arrivi andando dritti... risposta: in un vicolo cieco, dopo poche centinaia di metri). Man mano che ci addentriamo nelle campagne, la probabilità di incontrare anima viva diminuisce; bisogna ammettere che per passare da queste parti bisogna non sentire il timore della solitudine e dell'isolamento (comunque avere un cellulare con sé non guasta mai, ad esempio nel caso di una foratura). Il manto stradale è buono per varie centinaia di metri, fino a che, in fondo all'ennesimo rettilineo, l'asfalto non si interrompe e la strada, ora in terra battuta, si addentra in un uliveto (punto 2). Avventuriamoci anche noi in quello che sembra un sentiero tra gli alberi, completamente fuori mano... ed ecco invece che dopo pochi metri ci ritroviamo in una radura con un ampio panorama sotto i nostri occhi. Continuiamo a seguire la nostra pista in terra rossa svoltando a destra una prima volta, quasi subito, e poi ancora una seconda (punto 3). Le condizioni dello sterrato migliorano con i metri, mentre costeggiamo alcune costruzioni rurali, superata l'ultima delle quali giungiamo sulla strada vicinale di cui si diceva sopra (punto 4). E' una strada ben asfaltata, che scorre parallelamente alla provinciale Copertino - San Pietro, della quale possiamo anche udire i rumori in lontananza a poche centinaia di metri (che bello, per noi, restarne fuori!). Svoltiamo a destra e imbocchiamola in direzione San Pietro. La nostra strada si presta ad un pedalare tranquillo, scorrevole, l'esatto opposto dello sterrato che l'aveva preceduta; Ai fianchi, di tanto in tanto incontriamo un'abitazione di campagna.

Percorso SP3, tratto 1

Ad un certo punto, a 1.3 km dal punto 4, la vista di alcuni imponenti eucalipti ci avvisa che siamo arrivati alla cappella dell'Immacolata (punto 5, foto sotto), che si trova in corrispondenza di un crocevia. Quello che dobbiamo fare è proseguire sulla strada più a destra delle due che abbiamo di fronte.

Cappella dell'Immacolata - San Pietro in Lama

Percorso SP3, tratto 2

Ci stiamo dirigendo ad est, verso la zona del Pozzino, cioè stiamo ricominciando ad avvicinarci ai due percorsi precedenti. Il manto stradale è sempre ottimo, il traffico stradale quasi inesistente. Quando ci siamo allontanati di circa 1.5 km dal crocevia dell'Immacolata, troviamo una prima strada sulla sinistra (non svoltiamo), poi una seconda, corrispondente al punto 8 del percorso SP1. Qui svoltiamo a sinistra, seguendo il tratto finale del percorso SP1, fino a destinazione.

Percorso SP3, tratto 3

Le raccomandazioni per il ritorno sono le stesse fatte per i due percorsi precedenti; attenzione soprattutto ad imboccare la giusta direzione, cioè la strada dell'andata, ai vari bivi che si incontrano.

Riepilogo
Lunghezza: 10.5 km
(di cui sterrato: 0.6 km)

Se il tratto Copertino-Grottella viene coperto utilizzando i percorsi GR2, GR3 o GR4, occorrerà aggiungere, rispettivamente, ulteriori 0.7, 2.1, 1.6 km.
Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita all'inizio del ritorno. La zona attraversata dal punto 4 al punto 2 risulta un po' isolata.



Percorso SP4

Questa quarta alternativa indicata per spostarsi da Copertino a San Pietro è basata quasi interamente sul percorso MO4, dal quale si differenzia solo negli ultimi chilometri. Ricordiamo che il percorso MO4 è stato a sua volta descritto ricorrendo in parte al percorso MO3 e che, inoltre, nel primo tratto poteva risultare comodo utilizzare la variante MO1b. Troviamo tutto questo alla pagina dei percorsi per Monteroni.
Un'ultima avvertenza: dato che il percorso MO4 e questo hanno lo stesso colore identificativo, non potremmo usare i punti sensibili del primo direttamente nel secondo, per non creare confusione, e dovremmo ribattezzarli secondo la nuova numerazione. In pratica, però, casualmente i primi due punti hanno la stessa numerazione. In ogni caso, nomenclatura a parte, per non sbagliarsi basterà seguire alla lettera le cartine.
Seguiamo il percorso MO4 fino al suo punto 2. Rimandando alla descrizione di questo percorso per i dettagli, qui facciamo un rapido riepilogo dicendo che si parte da Copertino per raggiungere il primo passaggio livello extraurbano sulla linea Copertino - Carmiano, attraverso la via vicinale "Marulla" o la variante MO1b. Da qui si imbocca la strada vicinale "Lamia russa", sulla quale si prosegue anche dopo l'incrocio con la provinciale Copertino-Monteroni. Quando la nostra strada interseca la via vecchia Lecce - Copertino (punto 1 sia del percorso MO4, sia di questo), ci si immette su quest'ultima svoltando a sinistra. Le nostre cartine incominciano da qui.
Giunti dopo pochi metri al punto 2 (di entrambi i percorsi), stavolta procediamo dritti. Una piccola digressione: la via vecchia Lecce - Copertino è sicuramente una risorsa per i cicloturisti; parte da Lecce e si getta nella sottostante valle della Cupa, in un paesaggio ingentilito da una miriade di ville gentilizie, lambisce l'abitato di San Pietro e infine si spegne sulla provinciale Copertino - San Pietro in Lama. Per quest'ultimo motivo non può essere utilizzata completamente fino a (o da) Copertino; questo percorso si propone proprio di sfruttarne un lungo tratto.
Siamo dunque sulla via vecchia Lecce - Copertino e procediamo in direzione del capoluogo per 1.3 km, fino all'incrocio 3, dove svoltiamo sulla prima traversa a destra incontrata in questo tratto (per la cronaca, svoltando a sinistra si arriva a Monteroni).

Percorso SP4, tratto 1

Abbiamo cambiato la nostra "rotta" da nord-est a sud-est, lungo un tratto asfaltato di recente (tanto da non essere interamente segnato nella cartina sottostante), in fondo al quale dobbiamo fermarci per attraversare la provinciale San Pietro - Copertino (punto 4). Proseguiamo oltre: la nostra strada punta decisamente a sud verso la zona del "Pozzino", tanto per cambiare, ma dopo 500 m abbiamo la possibilità di abbreviare svoltando a destra (punto 5) e inoltrandoci nella zona artigianale di San Pietro. Altri 400 m ed usciamo in via Pozzino, eventualmente utilizzando la canalizzazione per "tagliare" verso sinistra, come mostrato in cartina. Siamo praticamente nel punto 10 del percorso SP1, che seguiamo nel suo tratto finale fino all'arrivo (stavolta, dato che la cosa non comporta impiego di spazio aggiuntivo, la cartina lo segue fino in fondo).

Percorso SP4, tratto 2

Abbiamo però la possibilità di seguire una variante alternativa che chiamiamo SP4b e che ci fa percorrere la via vecchia Lecce - Copertino per un tratto più lungo. Il punto d'arrivo, tuttavia, differirà notevolmente da quello del percorso principale. Ritorniamo al punto 3 e proseguiamo dritti. Il punto 1b è importante perché sulla sinistra abbiamo un'altra strada che ci consente di raggiungere la periferia est di Monteroni. Continuiamo ancora dritti, fino all'incrocio 2b, ben riconoscibile dalla presenza di uno spartitraffico-aiuola che ospita alcuni eucalipti. Svoltiamo a destra, verso l'abitato di San Pietro. Ci troviamo in via Sant'Anna, una strada di periferia, ma - attenzione - non una strada di campagna, pertanto non è raro incontrare auto, anche ad una certa velocità. Al primo incrocio, imbocchiamo la più larga delle due strade presenti sulla destra e ci troviamo su una piccola area di verde pubblico, dove possiamo fissare il nostro punto d'arrivo.

Variante SP4b, tratto 1

Riepilogo
Lunghezza: 11.6 km (10.7 km se si opta per la variante)
Se il tratto via Bengasi (Copertino) - "Li Pacenzie" viene coperto utilizzando la variante MO1b, occorrerà aggiungere altri 0.3 km (e considerare 0.5 km di sterrato).

(di cui sterrato: 0 km in entrambi i casi)

Grado di difficoltà: semplice.