Percorso SP1
Questo percorso è il più
"lineare", il più facile da ricordare tra quelli presentati
in questa pagina. Esso segue il tracciato di un'antica via di pellegrinaggi
che aveva per meta il convento della Grottella a Copertino. Verso la fine
del percorso, verrà suggerita la possibile variante SP1b.
La nostra passeggiata comincia proprio con uno dei quattro percorsi indicati
nella pagina "da
Copertino alla Grottella": possiamo scegliere quello che
preferiamo (...e si intuisce che le mie preferenze vanno agli ultimi tre,
perché non comportano il passaggio da vie principali), ma per convenzione
qui citiamo quello più breve, il percorso GR1,
che si svolge interamente sulla via cittadina che va da Piazza Umberto
I al parco della Grottella. Ribattezziamo il punto 3
di quest'ultimo percorso, in cui si richiedeva di svoltare a destra nel
parcheggio, come punto 1 di quello che stiamo
illustrando ora, e proseguiamo dritti lungo la via Grottella (provinciale
Copertino - San Donato) per altri 300 m circa. Se utilizziamo gli altri
percorsi per raggiungere la Grottella, l'unica cosa da fare è immettersi
comunque sulla provinciale, nella direzione che esce dal paese.
Quando,
sulla destra, il parco della Grottella termina ed inizia una serie
di abitazioni private, cominciamo a tenere gli occhi bene aperti:
dobbiamo svoltare a sinistra su una stradina secondaria (foto a
lato, punto 2), non senza prestare
la massima attenzione alle auto che provengono di fronte, ma anche
alle nostre spalle. Sulla destra, ad angolo, troviamo Villa Quarta,
residenza del noto magistrato e senatore Oronzo Quarta.
Qualche notizia in più su questa costruzione si può
leggere a questo link
(nonostante vi si definisca il Quarta "Senatore della Repubblica",
nonostante sia morto nel 1934!), e la graziosa torre colombaia è
fotografata qui a lato. Ricordo i racconti di mio nonno che asseriva
che, in seguito alla fuga a Brindisi dei Savoia nel 1943, il re
si "nascose" per un breve periodo anche in questa residenza
(credo si riferisse a Vittorio Emanuele III, sebbene anche il futuro
Umberto II abbia bazzicato non poco il Salento in quel periodo).
Evidentemente, c'era una certa familiarità tra la casa reale
ed i discendenti del senatore; sarebbe indubbiamente interessante
riuscire a raccogliere qualche ulteriore notizia in grado di confermare
questo piccolo episodio di storia copertinese!
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Ma torniamo al nostro percorso: fino a qualche anno fa, una volta imboccata
la strada che costeggia Villa Quarta, ci saremmo potuti completamente
rilassare e immergere nella campagna. Oggi, invece, con la nuova "bretella"
che congiunge la rotatoria per Lecce alla provinciale Copertino - San
Donato e che non essendo originariamente segnata sulla cartina è
stata aggiunta con un tratto grigio, dobbiamo tenere gli occhi bene aperti.
La intersechiamo dopo poco più di 300 m (punto 3)
e la dobbiamo attraversare con la massima prudenza, calcolando bene le
distanze dei mezzi che stanno sopraggiungendo: infatti, su questo tratto
le velocità abbondantemente maggiori di 100 km/h purtroppo sono
la regola e non l'eccezione, ed il rischio è quello di trovarsi
addosso, nel giro di pochi secondi, una macchina che sembrava ancora lontana.
Prudenza, dunque! Attraversiamo questo raccordo e proseguiamo sulla nostra
stradina, finalmente liberi dai problemi dovuti al traffico e alle alte
velocità altrui. Siamo tra gli uliveti, in un'atmosfera di tranquillità
d'altri tempi.
Prestiamo
attenzione al punto indicato sulla mappa come 4,
perché è da qui che si diramerà il percorso
SP3.
Intanto proseguiamo dritti. La strada presenta una doppia curva su cui
è presente una moderna colonna con un'edicola votiva facilmente
distinguibile, poi un rettilineo lungo il quale, ad un certo punto, si
incontrano alcune abitazioni. Ad essere sincero, passando da questo punto
non si avverte aria di particolare ospitalità, quindi il consiglio
che do è quello di tirare dritti senza indugiare troppo; può
anche succedere che qualche cane di piccola taglia esca da una delle case
per abbaiare, ma si tratta comunque di animali non aggressivi, e in ogni
caso non pericolosi.
Proseguiamo
per altri 1.2 km, fino a che la nostra strada non si congiunge ad
un'altra proveniente da destra (punto 5):
è qui che, come vedremo, questo percorso ed il percorso
SP2
si congiungono. A destra è riportata un'immagine di questo
bivio, fotografato in senso opposto al nostro (in sostanza, come
lo vedremmo al ritorno): noi usciamo dalla strada sulla destra,
che è appunto quella che dobbiamo imboccare al ritorno.
Sulla destra ci appare un muro di cinta accompagnato da una fitta
fila di cipressi, a protezione della tenuta "Castagna".
Terminati i cipressi, il vertice della tenuta è occupato
dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, o chiesa del Pozzino (punto
6).
Si tratta di una costruzione per la quale al fascino dei secoli
si aggiunge la dolcezza del paesaggio, un'oasi di tranquillità
non a caso utilizzata da molti abitanti di San Pietro in Lama per
momenti di relax, passeggiate e corse a piedi. Il luogo è
anche mèta della "pasquetta" di questo paese: possiamo
dire che il Pozzino sta a San Pietro come la Grottella sta a Copertino,
o come la chiesetta di Santa Maria d'Aurio sta a Lecce. Anche in
questo caso, nella foto a destra la chiesetta è fotografata
in senso opposto a quello nel quale stiamo descrivendo il nostro
percorso.
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Terminata
la nostra breve visita, possiamo proseguire, ma facciamo attenzione: dopo
neanche 400 m dobbiamo svoltare a sinistra (punto 7)
e subito dopo (punto 8) a destra; non distraiamoci
su questo "snodo", o rischiamo di uscire fuori percorso: per
sincerarci di essere sulla strada giusta
dobbiamo ritrovare, superato il punto 8,
un impianto sportivo privato sulla nostra sinistra. Siamo ormai sulla
via che congiunge il Pozzino con San Pietro in Lama, per
l'appunto via Pozzino. Notiamo, al punto
9, un paio di traverse che conducono alla
zona artigianale di San Pietro, e che ci torneranno utili per il percorso
SP4. Subito dopo, quando
siamo ormai all'ingresso di San Pietro in Lama, la strada si fa in discesa,
manifestando in modo piuttosto tangibile il concetto di "Valle della
Cupa"! A fine discesa, l'incrocio al punto 10
e, infine, il nostro punto d'arrivo, posto alla piazzetta formata dall'incrocio
della nostra strada con via De Gasperi.
A questo punto, prendiamo in considerazione la variante
SP1b, mostrata con il colore pił chiaro nella
cartina soprastante, accanto al percorso principale. Al punto 7,
anziché svoltare, proseguiamo dritti in direzione nord-est. Attraversiamo
una campagna piuttosto brulla, fino a trovare una breve e ripida discesa
che ci porta sulla complanare della statale 101 Lecce - Gallipoli. E'
singolare pedalare su questa corsia tranquilla e poco trafficata, che
abbiamo imboccato svoltando a sinistra (punto 1b),
mentre accanto a noi vediamo sfrecciare le auto sulla superstrada; naturalmente,
complanare non è sinonimo di traffico inesistente, anzi! Bisogna
stare attenti perché ci si potrebbe cullare all'idea che i rumori
che sentiamo provengano soltanto dalla superstrada, e magari non ci accorgiamo
di avere una macchina che sopraggiunge da dietro sulla nostra carreggiata.
Lungo questo tratto abbiamo davanti a noi un cavalcavia e, quando ci siamo
vicini la nostra strada curva per costeggiarlo, fino ad innestarsi ai
suoi piedi (punto 2b). Dopo aver dato la
precedenza, proseguiamo dritti su questa via ("strada Conca"),
che ci porta verso San Pietro aggirandone la periferia sud, fino al punto
10 del percorso principale, sul quale ci
riportiamo, svoltando a destra, per gli ultimi 300 m.
Poche raccomandazioni per il ritorno: le discese incontrate nell'avvicinarsi
a San Pietro sia dal percorso principale, sia dalla variante al ritorno
diventano altrettante salite, ricordiamocene. Stiamo attenti, in zona
Pozzino, ad immetterci nelle vie giuste (quelle percorse all'andata)
in corrispondenza dei vari bivi che incontriamo. Infine, avvicinandoci
a Copertino, cerchiamo di essere prudenti sia nell'attraversare la "bretella"
di sui sopra, sia nell'immetterci su via Grottella, nel punto 2.
Riepilogo
Lunghezza: 9.1 km (10.0 km se si opta per la variante SP1b)
(di cui sterrato: 0 km in entrambi i casi)
Se il tratto Copertino-Grottella viene coperto utilizzando
i percorsi GR2,
GR3
o GR4, occorrerà aggiungere, rispettivamente,
ulteriori 0.7, 2.1, 1.6 km.
Grado di difficoltà: facile.

Percorso SP2
Passiamo
ora ad un percorso alternativo al precedente,
perché utilizza una strada più esterna per arrivare al Pozzino,
dove infine i due tracciati si congiungono.
Anziché puntare verso la Grottella, percorriamo la via San Cosimo,
come, ad esempio, nel caso del percorso
SB3,
al quale rimandiamo per le mappe del primo tratto. Che strano, lo stesso
tratto di strada per raggiungere due centri così distanti come
Santa Barbara e San Pietro in Lama! Eppure è così, a riprova
dell'importanza della via San Cosimo dal punto di vista cicloturistico,
in quanto strada di campagna poco trafficata, lunga e ben collegata ad
altri tracciati analoghi. Dobbiamo percorrerla a lungo: dopo la cappella
omonima, una prima strada che in fondo costeggia una cava (dietro, in
alto, la chiesa della Grottella), poi, più avanti, una seconda
cava sulla sinistra e, alla fine delle costruzioni, una traversa a sinistra
che dobbiamo imboccare (punto 2 del percorso
SB3).
La strada s'impenna, e la breve salita (200 m) può risultare impegnativa
per i meno allenati. Arrivati in "cima" (punto 1),
prima di inoltrarci tra gli uliveti, fermiamoci a dare uno sguardo al
panorama sottostante, verso la zona in cui il feudo di Copertino e quello
di Galatina si incontrano. Un'altra avvertenza: al ritorno, su questa
breve discesa potremmo raggiungere una ragguardevole velocità,
e sebbene la cosa sia piuttosto allettante (o quantomeno lo era, e molto,
quando eravamo ragazzini!), dobbiamo considerare che in fondo alla discesa
c'è l'incrocio con la via San Cosimo, quindi dobbiamo fermarci
e in ogni caso compiere una stretta svolta a destra (anche perché
non c'è una strada che continua di fronte!); ancora una volta cerchiamo
di essere prudenti. Bene, ora possiamo proseguire su un tratto di strada
bene asfaltata che ci porta fino al bivio 2,
dove svoltiamo a sinistra.

Apriamo ora una parentesi descrivendo la variante SP2b
(rappresentata anch'essa nella cartina soprastante), che ci porterà
in questo stesso punto, facendoci allungare solo di poche centinaia di
metri. Al punto 2 del percorso SB3
stavolta proseguiamo dritti lungo via San Cosimo (cioè, in pratica
continuiamo a seguire il percorso SB3,
al quale continuiamo a fare riferimento). Il manto stradale peggiora in
maniera evidente: tra buche, rattoppi e ghiaia è difficile riconoscere
quello che un tempo era un tratto perfettamente asfaltato. Sulla sinistra,
intanto, compare la masseria "Mollone", che ci terrà
compagnia per un po'. Giunti all'incrocio indicato come punto 3
del percorso SB3,
svoltiamo a sinistra, immettendoci su quella che, senza
che si sappia molto altro di questa designazione, è nota come "strada
di Garibaldi" (il sito Live Search preferisce invece la dizione "Strada
comunale vecchia Cordo Lecce"). La masseria Mollone è sempre
alla nostra sinistra, mentre la strada comincia a salire: ovviamente il
dislivello dev'essere identico a quello da superare nel percorso principale,
ma qui è diluito su una distanza maggiore. Ci immettiamo così
su un lungo rettilineo che ci porta al punto 2
del percorso principale, da cui passiamo, proseguendo dritti. Abbiamo
fatto 1 km in più, ma abbiamo fatto conoscenza con un altro tragitto!
Ci siamo ricongiunti al percorso principale SP2
e siamo sulla "strada di Garibaldi", che dopo pochi metri incomincia
a presentare un fondo che si fa via via più accidentato, fino a
che l'asfalto
non scompare del tutto. L'aggiunta successiva di ghiaia non migliora le
cose per i ciclisti: a volte si rischia davvero di sprofondare e di compromettere
l'equilibrio. La nostra strada si snoda tra le campagne fino ad intersecare,
dopo un po', la provinciale Copertino - San Donato (ma in un punto più
a sud rispetto al percorso precedente). Questo incrocio, che chiamiamo
punto 3, segna anche il passaggio dal territorio
di Copertino a quello di Lequile.

Attraversiamo con la massima cautela la provinciale (anche qui si corre
molto) e proseguiamo sulla nostra stradina, lungo la quale si incontrano
rare costruzioni rurali, ma basta lanciare un'occhiata all'interno per
rendersi conto di trovarsi davvero sperduti in aperta campagna. Il fondo
stradale è funestato da una miriade di buche, e occorre sempre
tenere gli occhi aperti per evitare di finirci dentro. Dopo circa 2 km
dal punto 3, l'asfalto ad un tratto diventa
intatto, liscio, scorrevole: siamo entrati nel territorio di San Pietro
in Lama. Ancora 1.2 km e ci ritroviamo nel punto 5
del percorso precedente, presso il bivio fotografato in alto (stavolta
proveniamo dalla strada che nella foto è sulla sinistra).

Da
questo punto in poi, possiamo seguire il percorso SP1
(ed eventualmente la sua variante SP1b),
fino all'arrivo a San Pietro in Lama.
Riepilogo
Lunghezza: 11.3 km (12.3 km se si opta per la variante
SP2b)
(di cui sterrato: 0 km nel primo caso, 0.5 km nel secondo)
Se dopo il Pozzino si decide di seguire la variante
SP1b occorrerà
aggiungere 0.9 km.
Grado di difficoltà: semplice, a parte i tratti di sterrato
che, essendo più che altro tratti di asfalto dissetato o del tutto
scomparso, presentano insidie per la stabilità della bicicletta.
I meno allenati considerino anche la presenza di salite e la lunghezza
del percorso in andata e ritorno.

Percorso SP3
Si
potrebbe scambiare questo terzo percorso per una variante del SP1,
con il quale condivide sia un lungo tratto iniziale, sia quello finale;
in realtà, tuttavia, lo scenario su cui si svolge la parte "originale"
è talmente differente e a suo modo suggestivo da renderlo un percorso
completamente a sé stante. Lo spirito è quello di sfruttare
la via vicinale che si dirama dalla provinciale Copertino - San Pietro
all'altezza della curva che si incontra in fondo al lungo rettilineo iniziale,
e che la segue poi quasi parallelamente. Dato che in questo sito sarebbe
blasfemo anche solo pensare di mandare la gente a pedalare sulla strada
provinciale, dovremo raggiungere la nostra stradina in qualche altro modo.
Eccolo: utilizziamo il percorso SP1 fino
al suo punto 4. Evitiamo di riportare ancora
una volta le mappe relative a questa prima parte di percorso; ci limitiamo
solo a riassumerlo in poche parole: saliamo da Copertino alla Grottella
utilizzando uno dei quattro percorsi illustrati nella pagina
relativa, proseguiamo ancora per poche decine di metri sulla
via Grottella e svoltiamo poi a sinistra all'altezza di Villa Quarta;
fermiamoci all'incrocio con il recente raccordo/circonvallazione e infine
proseguiamo sulla nostra stradina fino al punto
4.
Qui
svoltiamo a sinistra (la svolta è inconfondibile perché
corrisponde alla prima traversa asfaltata che incontriamo sulla
sinistra) e proseguiamo così sul nuovo percorso. Dopo alcune
curve, incontriamo un bivio (punto 1);
noi dobbiamo svoltare a destra (i più curiosi si domanderanno
dove si arrivi andando dritti... risposta: in un vicolo cieco, dopo
poche centinaia di metri). Man mano che ci addentriamo nelle campagne,
la probabilità di incontrare anima viva diminuisce; bisogna
ammettere che per passare da queste parti bisogna non sentire il
timore della solitudine e dell'isolamento (comunque avere un cellulare
con sé non guasta mai, ad esempio nel caso di una foratura).
Il manto stradale è buono per varie centinaia di metri, fino
a che, in fondo all'ennesimo rettilineo, l'asfalto non si interrompe
e la strada, ora in terra battuta, si addentra in un uliveto (punto
2). Avventuriamoci anche noi in quello
che sembra un sentiero tra gli alberi, completamente fuori mano...
ed ecco invece che dopo pochi metri ci ritroviamo in una radura
con un ampio panorama sotto i nostri occhi. Continuiamo a seguire
la nostra pista in terra rossa svoltando a destra una prima volta,
quasi subito, e poi ancora una seconda (punto 3).
Le condizioni dello sterrato migliorano con i metri, mentre costeggiamo
alcune costruzioni rurali, superata l'ultima delle quali giungiamo
sulla strada vicinale di cui si diceva sopra (punto 4).
E' una strada ben asfaltata, che scorre parallelamente alla provinciale
Copertino - San Pietro, della quale possiamo anche udire i rumori
in lontananza a poche centinaia di metri (che bello, per noi, restarne
fuori!). Svoltiamo a destra e imbocchiamola in direzione San Pietro.
La nostra strada si presta ad un pedalare tranquillo, scorrevole,
l'esatto opposto dello sterrato che l'aveva preceduta; Ai fianchi,
di tanto in tanto incontriamo un'abitazione di campagna. |
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Ad
un certo punto, a 1.3 km dal punto 4, la
vista di alcuni imponenti eucalipti ci avvisa che siamo arrivati alla
cappella dell'Immacolata (punto 5, foto sotto),
che si trova in corrispondenza di un crocevia. Quello che dobbiamo fare
è proseguire sulla strada più a destra delle due che abbiamo
di fronte.
Ci
stiamo dirigendo ad est, verso la zona del Pozzino, cioè stiamo
ricominciando ad avvicinarci ai due percorsi precedenti. Il manto stradale
è sempre ottimo, il traffico stradale quasi inesistente. Quando
ci siamo allontanati di circa 1.5 km dal crocevia dell'Immacolata, troviamo
una prima strada sulla sinistra (non svoltiamo), poi una seconda, corrispondente
al punto 8 del percorso SP1.
Qui svoltiamo a sinistra, seguendo il tratto finale del percorso SP1,
fino a destinazione.
Le
raccomandazioni per il ritorno sono le stesse fatte per i due percorsi
precedenti; attenzione soprattutto ad imboccare la giusta direzione, cioè
la strada dell'andata, ai vari bivi che si incontrano.
Riepilogo
Lunghezza: 10.5 km
(di cui sterrato: 0.6 km)
Se il tratto Copertino-Grottella viene coperto utilizzando
i percorsi GR2,
GR3
o GR4, occorrerà aggiungere, rispettivamente,
ulteriori 0.7, 2.1, 1.6 km.
Grado di difficoltà: semplice, a parte il tratto in salita
all'inizio del ritorno. La zona attraversata dal punto 4
al punto 2 risulta un po' isolata.

Percorso SP4
Questa
quarta alternativa indicata per spostarsi da Copertino a San Pietro è
basata quasi interamente sul percorso MO4,
dal quale si differenzia solo negli ultimi chilometri. Ricordiamo che
il percorso MO4
è stato a sua volta descritto ricorrendo in parte al percorso MO3
e che, inoltre, nel primo tratto poteva risultare comodo utilizzare la
variante MO1b.
Troviamo tutto questo alla pagina
dei percorsi per Monteroni.
Un'ultima
avvertenza: dato che il percorso MO4
e questo hanno lo stesso colore identificativo,
non potremmo usare i punti sensibili del primo direttamente nel secondo,
per non creare confusione, e dovremmo ribattezzarli secondo la nuova numerazione.
In pratica, però, casualmente i primi due punti hanno la stessa
numerazione. In ogni caso, nomenclatura a parte, per non sbagliarsi basterà
seguire alla lettera le cartine.
Seguiamo il percorso MO4
fino al suo punto 2. Rimandando alla descrizione
di questo percorso per i dettagli, qui facciamo un rapido riepilogo dicendo
che si parte da Copertino per raggiungere il primo passaggio livello extraurbano
sulla linea Copertino - Carmiano, attraverso la via vicinale "Marulla"
o la variante MO1b.
Da qui si imbocca la strada vicinale "Lamia russa", sulla quale
si prosegue anche dopo l'incrocio con la provinciale Copertino-Monteroni.
Quando la nostra strada interseca la via vecchia Lecce - Copertino (punto
1 sia del percorso
MO4,
sia di questo), ci si immette su quest'ultima svoltando a sinistra. Le
nostre cartine incominciano da qui.
Giunti dopo pochi metri al punto 2 (di entrambi
i percorsi), stavolta procediamo dritti. Una piccola digressione: la via
vecchia Lecce - Copertino è sicuramente una risorsa per i cicloturisti;
parte da Lecce e si getta nella sottostante valle della Cupa, in un paesaggio
ingentilito da una miriade di ville gentilizie, lambisce l'abitato di
San Pietro e infine si spegne sulla provinciale Copertino - San Pietro
in Lama. Per quest'ultimo motivo non può essere utilizzata completamente
fino a (o da) Copertino; questo percorso si propone proprio di sfruttarne
un lungo tratto.
Siamo dunque sulla via vecchia Lecce - Copertino e procediamo in direzione
del capoluogo per 1.3 km, fino all'incrocio 3,
dove svoltiamo sulla prima traversa a destra incontrata in questo tratto
(per la cronaca, svoltando a sinistra si arriva a Monteroni).

Abbiamo
cambiato la nostra "rotta" da nord-est a sud-est, lungo
un tratto asfaltato di recente (tanto da non essere interamente segnato
nella cartina sottostante), in fondo al quale dobbiamo fermarci per attraversare
la provinciale San Pietro - Copertino (punto 4).
Proseguiamo oltre: la nostra strada punta decisamente a sud verso la zona
del "Pozzino", tanto per cambiare, ma dopo 500 m abbiamo la
possibilità di abbreviare svoltando a destra (punto 5)
e inoltrandoci nella zona artigianale di San Pietro. Altri
400 m ed usciamo in via Pozzino, eventualmente utilizzando la canalizzazione
per "tagliare" verso sinistra, come mostrato in cartina. Siamo
praticamente nel punto 10 del percorso SP1,
che seguiamo nel suo tratto finale fino all'arrivo (stavolta, dato che
la cosa non comporta impiego di spazio aggiuntivo, la cartina lo segue
fino in fondo).

Abbiamo
però la possibilità di seguire una variante alternativa
che chiamiamo SP4b e che ci fa percorrere
la via vecchia Lecce - Copertino per un tratto più lungo. Il punto
d'arrivo, tuttavia, differirà notevolmente da quello del percorso
principale. Ritorniamo al punto 3 e proseguiamo
dritti. Il punto 1b è importante perché
sulla sinistra abbiamo un'altra strada che ci consente di raggiungere
la periferia est di Monteroni. Continuiamo ancora dritti, fino all'incrocio
2b, ben riconoscibile dalla presenza di uno
spartitraffico-aiuola che ospita alcuni eucalipti. Svoltiamo a destra,
verso l'abitato di San Pietro. Ci troviamo in via Sant'Anna, una strada
di periferia, ma - attenzione - non una strada di campagna, pertanto non
è raro incontrare auto, anche ad una certa velocità. Al
primo incrocio, imbocchiamo la più larga delle due strade presenti
sulla destra e ci troviamo su una piccola area di verde pubblico, dove
possiamo fissare il nostro punto d'arrivo.

Riepilogo
Lunghezza: 11.6 km (10.7 km se si opta per la variante)
Se
il tratto via Bengasi (Copertino) - "Li Pacenzie" viene coperto
utilizzando la variante MO1b,
occorrerà aggiungere altri 0.3 km
(e considerare 0.5 km di sterrato).
(di cui sterrato: 0 km in entrambi i casi)
Grado di difficoltà: semplice.

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