Percorso LE1
Il primo dei due percorsi di questa pagina
passa per San Pietro in Lama; nella pagina
di questo sito dedicata a quest'ultimo paese vengono indicati
quattro diversi modi (e varianti annesse) per arrivarci, dunque ora descriveremo
il nostro percorso direttamente a partire da San Pietro, considerando
il percorso SP1
come riferimento per il calcolo del chilometraggio,
ma lasciando aperte anche le altre alternative per chi volesse sperimentare
ogni volta un tragitto diverso.
In particolare, il punto di partenza della nostra descrizione coincide
con il punto 10
del percorso SP1,
che per esigenze "cromatiche" dobbiamo ribattezzare punto
1 del presente percorso.
Si tratta dell'incrocio tra via Pozzino (tratto finale comune ai vari
SP1,
SP2,
SP3,
SP4)
con la vicinale "Conca". Per raggiungere questo punto si può
utilizzare, come detto, il percorso SP1
se si vuole seguire la strada più breve, oppure, volendo allungare
un po', si può optare per la variante SP1b,
o per il più
"avventuroso" percorso
SP3,
o per il percorso SP2,
eventualmente con la sua variante
SP2b. E' sconsigliato, invece, il continuo zigzag che comporterebbe
il percorso SP4,
mentre, come vedremo, la sua variante SP4b
si innesta sul nostro percorso in un punto posto più avanti, e
rappresenta una valida alternativa in questo senso.
Partiamo dunque dal punto che abbiamo ribattezzato come 1
del nostro percorso, e proseguiamo dritti fino alla piazzetta in cui era
posto il punto d'arrivo del percorso SP1,
qui chiamato punto 2. Poco
più avanti, attraversiamo l'incrocio con via Copertino e proseguiamo
dritti, su via A. Gramsci. Svoltiamo sulla seconda traversa a sinistra
(via J.F. Kennedy, punto 3) e continuiamo
dritti fino ad un piccolo largo (punto 4)
in cui è anche posto il punto d'arrivo della variante SP4b,
che seguiremo, a ritroso, nelle prossime centinaia di metri. Tenendo la
destra, arriviamo all'incrocio con via Sant'Anna (punto 5)
e svoltiamo a sinistra.
Apriamo
qui una piccola parentesi per descrivere la variante LE1b,
che ci consente di coprire la distanza tra i punti 1
e 5 senza entrare nell'abitato di San Pietro.
Al punto 1, anziché proseguire dritti,
svoltiamo a sinistra, sulla via che delimita la nuova zona residenziale
del paese, mentre sulla sinistra abbiamo il cimitero. Dopo poco meno di
400 m, incontriamo la rotatoria 1b (non segnata
sulla cartina, perché di più recente realizzazione) in corrispondenza
dell'incrocio con la provinciale Copertino - San Pietro in Lama; occorrerà
essere molto prudenti nell'attraversarla, dopo aver aspettato che siano
passate tutte le auto in transito. Procediamo di fronte, sulla strada
vicinale che porta al campo sportivo, che troviamo sulla sinistra. Poco
dopo, sulla destra, in corrispondenza della fine dell'asfalto (punto
2b), svoltiamo
a destra su una strada che costeggia una zona di recente
attività edilizia, come testimoniato anche da mucchi di rifiuti
e materiale di risulta vario... Dopo circa 300 m di sterrato, ritorna
l'asfalto
(punto
3b), mentre
la strada è delimitata da muri su entrambi i lati. Poco dopo, ci
ritroviamo tra le case di San Pietro, in via M. D'Antona, in fondo alla
quale è posto l'incrocio 5, in cui
la variante confluisce nel percorso principale.
Immettiamoci
dunque su via Sant'Anna, svoltando a sinistra; percorriamo circa 400 m,
fino all'incrocio 2b della variante SP4b,
contraddistinto da alcuni alti eucalipti: stiamo intersecando la via
vecchia Lecce - Copertino. Questo vuol dire che, in alternativa al passaggio
dalla zona Pozzino e dall'abitato di San Pietro, si potrebbe anche adottare
il percorso SP4
e, nell'ultimo tratto la variante SP4b,
che si svolgono appunto sulla via
vecchia Lecce - Copertino, e proseguire sempre sulla stessa, da questo
punto in poi. Pochi metri più avanti, arriviamo all'incrocio 6
con la provinciale Monteroni - San Pietro, in questo punto caratterizzata
da un breve rettilineo tra due curve: chi la deve attraversare, dunque,
abvrà una visuale piuttosto ristretta e deve ricorrere all'udito,
oltre che alla vista, per avvertire la presenza di auto in arrivo.
Proseguiamo dritti, dunque, con la nostra strada costeggiata da muri su
tutti e due i lati, e piuttosto stretta, cosa che ci deve mettere in guardia
in presenza di auto (addirittura, qui due auto non potrebbero nemmeno
passare contemporaneamente). Dietro i muri, si cominciano a intravedere
alcune sontuose ville tipiche di questa parte della Valle della Cupa.
Da questo punto in poi, non ci resta che proseguire dritti sulla strada
su cui ci troviamo, ignorando le numerose traverse che incontreremo su
entrambi i lati.
Proseguendo,
cominciamo a notare sulla sinistra, all'interno, la sagoma di una grossa
costruzione a più piani: si tratta del cosiddetto magazzino "Pisello".
La nostra strada ne incrocia un'altra (quella che giunge proprio di fronte
alla facoltà di Giurisprudenza sulla Monteroni - Lecce), in corrispondenza
di una cappella di strada (punto 6). Attenzione:
dobbiamo dare la precedenza, la visibilità è poca, e per
di più la nostra traversa si chiama "via Enzo Ferrari",
nome che suona quasi come istigazione alla velocità! Nella foto
in basso, il panorama intorno all'incrocio 6:
sulla sinistra il magazzino Pisello, sulla destra la nostra strada, l'incrocio
e la cappella.

Proseguiamo
dritti, con prudenza. Dopo una curva incontriamo una ripida discesa,
che però non deve indurci ad acquistare troppa velocità.
Infatti, come possiamo vedere nella foto accanto, il lato destro
della strada è occupato da un'ampia buca che ci costringe
a spostarci sulla sinistra (punto 7).
Il fatto che la strada sia stretta e fiancheggiata da muri ci deve
mettere in guardia in presenza di auto provenienti di fronte. Il
panorama è davvero particolare, perché si intuisce
che i giardini al di là dei muri sono ad un livello superiore
a quello della strada. Questa discesa, peraltro, ci fa capire che
stiamo scendendo verso uno dei punti più bassi della "Cupa". |
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Il
nostro percorso si presenta pittosto vario, con scorci di rara bellezza,
antiche casine e ville di campagna, giardini con palmizi e uliveti all'interno
di cave dismesse, un ambiente in cui uomo e natura sembrano essersi incontrati
pacificamente e senza troppi danni (...per la prima, ovviamente!).
A suo modo, particolare è anche il fatto di passare, alcune centinaia
di metri più avanti, sotto il viadotto della tangenziale ovest
di Lecce (non segnata sulla carta), che precede di poco l'incrocio 8,
segnalato per la presenza di uno storico ristorante e critico per il ritorno,
quando bisognerà stare attenti a non imboccare la strada che troveremo
sulla destra. Proseguendo, al punto 9, superiamo
l'incrocio con la via dell'Istituto Agrario, mentre possiamo notare come
la pendenza della strada strada cominci a farsi sempre più ripida.
Stiamo infatti iniziando la dura rampa che ci porterà dal fondo
della Valle della Cupa all'abitato di Lecce.

Una
salita lunga poche centinaia di metri, ma che può creare non poche
difficoltà ai meno allenati. Inoltre, questo tratto di strada è
a senso unico e tale fatto, teoricamente, rende questo percorso fruibile
solo nel senso di marcia descritto qui. Sul lato destro della nostra salita
si estende la vasta area degli scavi dell'antica città di Rudiae,
mentre, giunti in cima alla salita e voltandoci, potremo ammirare il panorama
di buona parte della Valle della Cupa, dalla quale siamo appena risaliti
(vedi foto in basso).

Proseguiamo
dritti, mentre ormai ci appaiono le prime case di Lecce. Dopo poche centinaia
di metri, troviamo sulla sinistra prima un allevamento, poi il Liceo Artistico.
A questo punto, la via vecchia Lecce - Copertino termina, innestandosi
sulla provinciale Lecce - San Pietro (punto 10),
a poca distanza dalla caserma dei vigili del fuoco di Lecce.
Qui il nostro percorso potrebbe dirsi concluso, nel senso possiamo decidere
se tornare indietro o avventurarci nel traffico talvolta mostruoso di
Lecce. In questa pagina, dovendo fissare come luogo d'arrivo un punto
relativamente ampio e che consenta una breve sosta (non certo un incrocio
come questo, dunque!), diamo le indicazioni per proseguire ancora un po'.
Al punto 10 immettiamoci sulla via San Pietro,
verso sinistra, fino all'incrocio semaforizzato con viale Grassi (caserma
dei vigili del fuoco, punto 11). In questo
tratto, potremo sfruttare per alcune decine di metri l'ampio marciapiede
sulla destra, evitando il più possibile il contatto con le auto.
Al semaforo, svoltiamo a sinistra, poi subito a destra, su via Rudiae.
Poco prima di arrivare su piazzale Rudiae ed al sottopassaggio ferroviario
(noto come "ponte di Monteroni"), svoltiamo sull'ultima traversa
sulla destra, via C. Antonaci, dove fissiamo il punto d'arrivo, per la
presenza in questo punto di una fontana pubblica, che potrà eventualmente
tornarci utile per dissetarci.

Riepilogo
Lunghezza: 15.2 km (se per il primo tratto si opta per percorsi
e/o varianti diversi dal SP1,
il chilometraggio va corretto in base alle distanze riportate alla
pagina dei percorsi per San Pietro in Lama)
(di cui sterrato: 0 km)
Grado di difficoltà: non brevissimo ma facile, tranne
l'ultima salita prima di arrivare a Lecce. Si tengano sempre presenti
i tratti pił pericolosi segnalati nel testo, ed il fatto che, al ritorno,
un tratto della via vecchia Lecce - Copertino presenta un senso vietato.

Percorso LE2
Il
secondo percorso per Lecce, più lungo del precedente, attraversa
Arnesano, dunque sfrutta i percorsi
già definiti per raggiungere questo paese. In particolare,
qui faremo riferimento al percorso AR1
per il calcolo dei chilometri. Tuttavia, poiché il percorso AR2
giunge in un punto differente del paese, come prima cosa mostreremo come
raggiungere un punto comune dal quale proseguire con una descrizione "univoca".
In pratica, fissiamo il punto 1 di
questo percorso nel punto d'arrivo del percorso AR1,
vale a dire la rotatoria antistante la porta d'accesso al centro
storico del paese. Ricordiamo che il percorso AR1
arriva ad Arnesano da Monteroni, e prevede l'attraversamento del
semaforo 5. Invece, quanti dovessero
preferire il percorso AR2
arriverebbero alla periferia est del paese, in via Parri.
Da questo punto, qui ribattezzato 1b,
facciamo partire il "raccordo" LE2b
che, attraversa il centro storico di Arnesano e ci porta sul percorso
principale. In pratica, al punto 1b
proseguiamo dritti fino all'incrocio 2b,
caratterizzato da una chiesetta (S. Antonio Abate) posta al centro
dell'incrocio stesso. Svoltiamo a destra, verso il centro storico,
passiamo davanti alla Chiesa Matrice, sul basolato rinnovato alcuni
anni fa, e passiamo sotto l'antica porta della città, uscendo
infine sulla rotatoria 1 e ricongiungendoci
al percorso principale.
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Dalla
rotatoria 1 prendiamo la via per Rione Riesci
(quella in discesa) e percorriamola in tutta la sua lunghezza. Uscendo
dall'abitato, noteremo una sorta di pista ciclabile sulla destra (punto
2), separata dalla strada principale per
mezzo di uno spartitraffico con siepe. In realtà, siamo sulla strada
del cimitero e la nostra "pista ciclabile" altro non è
che la corsia preferenziale per i funerali; ma possiamo utilizzarla comodamente
in tutti gli altri momenti! Il nostro lungo rettilineo termina, appunto,
di fronte al cimitero di Arnesano, e qui abbiamo due possibilità:
associamo al percorso principale la strada un po' più lunga ma
più agevole, ed alla variante LE2c
quella più diretta ma anche più scomoda.
Cominciamo dal percorso principale: attraversiamo l'incrocio 3
lasciando l'ingresso del cimitero alla nostra destra. Siamo sulla strada
vicinale "dei Monti" che costeggia gli impianti sportivi di
Arnesano - Rione Riesci, sulla nostra sinistra, e che, se percorsa fino
in fondo, sale verso il Nord Salento in direzione di Trepuzzi. Noi, dopo
circa 1 km dal punto 3, svoltiamo a destra
(punto 4) e ci immettiamo sulla cosiddetta
via vecchia Lecce-Carmiano, una strada che non arriva più direttamente
a Carmiano perché, tanto per cambiare, ad un certo punto è
interrotta da una cava! Ma a Lecce ci arriva eccome, e noi la seguiremo
fino ad arrivare al capoluogo. Nel punto 5,
il nostro percorso si riconnette con la sua variante LE2c,
che ci fermiamo ad illustrare brevemente.
Ritorniamo all'ingresso del cimitero di Arnesano,
e questa volta imbocchiamo la stradina sulla nostra destra. Tenendo dunque
il muro di cinta del cimitero alla nostra sinistra, proseguiamo dritti
tra le villette. Siamo davvero a pochi passi dalla nota tenuta "Materdomini",
che potrebbe essere raggiunta ed attraversata per mezzo di una terza variante...!
Ma non complichiamo troppo questa descrizione. Proseguiamo dritti (punto
1c), con il fondo stradale che diventa di
tufo, con ampie buche e un po' di rifiuti qua e là, un vero peccato
in una zona così bella. In fondo alla nostra strada, il punto 5
del percorso principale, sul quale proseguiamo svoltando a destra. Poco
più avanti, sulla destra, notiamo alcune casupole, sempre appartenenti
a Materdomini, con una strada nel mezzo (magari apriremo da qualche parte
una parentesi per illustrare meglio la zona), poi un'altra strada sulla
destra (punto 6), mentre noi ci dobbiamo
mantenere sulla strada asfaltata più a sinistra.

Ormai ci siamo immessi nel tratto che ci porterà a Lecce, senza
più possibilità di sbagliare. La strada comincia a salire,
mentre il terreno si fa più brullo.

Vediamo
già in lontananza la tangenziale ovest di Lecce, sotto la quale
passiamo al punto 7. Da questo punto in poi,
il leggero pendio diventa una ripida salita, che in poche centinaia di
metri ci farà coprire un dislivello altimetrico di quasi 20 m.
Indubbiamente sarà molto più divertente percorrere questo
tratto in disces, al ritorno!

Alla
fine della salita, finalmente compare ai nostri sguardi la città
di Lecce, mèta dei nostri sforzi. Non ci resta che percorrere il
tratto cittadino della via Vecchia Carmiano, lungo alcune centinaia di
metri. Come punto d'arrivo fissiamo la rotonda che precede il semaforo
all'incrocio con viale Grassi; su questa rotatoria possiamo decidere di
invertire la marcia e tornare indietro, oppure proseguire verso il centro
della città.

Riepilogo
Lunghezza: 16.9 km (16.5 km se si opta per la variante LE2c;
19. 1 km se per il primo tratto si opta per il percorso AR2
seguito dal raccordo LE2b)
(di cui sterrato: 0 km; 0.7 km se si opta per la
variante LE2c)
Grado di difficoltà: non breve ma facile, tranne l'ultima
salita prima di arrivare a Lecce.

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